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Vincenzo Saporito - Insignito del Premio Nobel Italia 2025 per la Letteratura

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Breve biografia


Vincenzo Saporito nasce a Palermo, il 1°ottobre 1972, secondogenito di Liborio Saporito, Capitano di lungo corso e Maria Lugaro, professoressa di musica, ma vive la prima parte della sua vita a Messina, dove intraprende gli studi di perito elettronico nel periodo adolescenziale, brillando sia in ambito tecnico-scientifico, che letterario-umanistico, tanto da diplomarsi con il massimo dei voti. Successivamente, si iscrive alla Facoltà di Ingegneria Elettronica, conseguendo risultati eccellenti in tutte le materie. In questo periodo si sviluppa in modo più intenso la sua tensione poetica, che accompagna momenti cruciali della sua esistenza e accresce il senso lirico di vissuti ed emozioni. In seguito, Vincenzo, dopo alcuni anni di convivenza con la madre, decide di trasferirsi a Palermo presso la nuova dimora della sorella Adriana. Sono anni di profonda transizione, di svolte e di sfide, in cui gli impegni in attività di consulenza immobiliare e finanziaria non lo distolgono dalle passioni letteraria e filosofica che l’hanno accompagnato fin da giovanissimo e che lo hanno sempre trovato dedito alla sua formazione umanistica da autodidatta. Dopo breve tempo si trasferirà in modo stabile a Bagheria, in una proprietà familiare in cui può accogliere e assistere la madre gravemente malata. Nel periodo bagherese l’impossibilità si trasfigura in un riappropriarsi di una natura che interroga continuamente sé stessa, che canta i moti di uno spirito che accoglie un panteismo naturalistico dialogante, mai definitivo o chiuso dentro culture prive di orizzonti possibili.


Curriculum letterario


Opere poetiche pubblicate:

1 ‘’Dalla nebbia appare’’ Booksprint Edizioni

2 ‘’ Naviglio’’ Aletti Editore

3 ‘’ Aurora’’ Aletti Editore

4 ‘’Anima et animata’’ Aletti editore

5 ‘’ Riflessi d’eterno girasole’’ prossima pubblicazione Aletti editore

6 ‘’ I tre sogni di muschio’’ : cofanetto relativo alla trilogia formata dalle prime tre opere finaliste con Benemerenza. Fondazione Mario Luzi Editore, di prossima pubblicazione.

• Vincitore al Concorso nazionale Alda Merini IX edizione per poesia e narrativa con ‘’Dalla nebbia appare’’, V posto con diploma d’onore e medaglia.

• Vincitore al Concorso Salvatore Quasimodo IX edizione con l’Opera edita ‘’Naviglio’’, V posto, con medaglia personalizzata.

• Poeta inserito nell’ Enciclopedia dei poeti Contemporanei 2023 , 2024 e 2025, Aletti editore a cura di Alessandro Quasimodo, Hafez Haidar e Giuseppe Aletti.

• Poeta inserito nei Poeti del Nuovo Millennio per 3 edizioni consecutive dal 2023, della Aletti editore a cura di Giuseppe Aletti, Alessandro Quasimodo, Francesco Gazzè, Alfredo Rapetti Mogol.

• Poeta finalista al Federiciano 2023 , 2024 e 2025

• Finalista con l’opera edita ‘’Dalla nebbia appare’’ nel Concorso Fedor Dostoevskij anno 2023.

• Finalista con l’opera edita ‘’Aurora’’ nel Concorso Fedor Dostoevskij anno 2024.

• Poeta finalista al Concorso Internazionale Mario Luzi anno 2023-2024 XIX edizione sezione poesia edita con tre Attestati Di Benemerenza come Alfiere della Cultura nella Repubblica Italiana, con le opere ‘’Dalla nebbia appare’’, ‘’Naviglio’’ , ‘’Aurora’’ rispettivamente.

• Dieci menzioni di merito conseguite con la Aletti Editore.

• Poeta inserito nella collana ‘’Panorama della Poesia Italiana Contemporanea’’ anno 2025 Aletti editore.

• Vincitore con l’opera ‘’Aurora’’ con assegnazione del Premio Speciale di Giuria nel Concorso ‘’ La perla del Tirreno’’ di Cefalù.

• Vincitore del Premio Nobel Italia con l’Opera ‘’Anima et Animata’’ nel 2025

Ciò di cui sopra è riscontrabile al link corrispondente a ‘’ Vincenzo Saporito’’ Bagheria’’, su facebook e instagram, in cui l’autore si assume la piena responsabilità di quanto pubblicato.


Brevi cenni sulle opere di Vincenzo Saporito


Il gesto veggente di ‘’Dalla nebbia appare’’ del processo di lento e graduale stacco dello spirito dalla materia, promuove il primo come ente essente presente ed onnipresente nel mondo; tale essente, obliato o risvegliato, permane quindi nella sua intrinseca indistruttibilità in cui e per cui forme e modi anticipatori di stati di coscienza associati a quel gesto, permettono il lento riemergere, fino a quell’ epoché che in ‘’ Giordano bruno’’ raggiunge una piena e primaria visibilità nella distinguibilità, come passaggio tra impercepito- percepito, dei costituenti.

La posizione iniziale del processo, puramente psichica, trae dopo, nella policromia dei versi modi di meditazioni e meta-percezioni che presentano un concetto di Mente come trascendimento di quella posizione iniziale, svelandone l’esoterismo contenuto nella narrazione poetica stessa, ri-percorribile nell’intrinseca perfettibilità dello s-velamento offerto da tale linguaggio.

Ne seguono quindi accordi già noti alla poesia moderna dalla seconda metà dell’ Ottocento, in cui l’immediatamente sentito trasmuta in forma di conoscenza, su quel piano a-logico che risveglia l’asse cuore-cervello in continui rimbalzi rinnovati verso successivi equilibri anticipatori dei passi successivi durante il cammino poetico.

Le sinossi già inviate alla Vostra cortese attenzione di ‘’Naviglio’’ ed ‘’ Aurora’’ implicano quel sostrato-Mente tra Anima e Spirito che concerta il necessario realismo magico come linguaggio unificato-unificante anche nel rapporto poeta-lettore, ed il processo di crescente catarsi nella trilogia oggetto di pubblicazione, aspira quindi a distillare ad infinitum le premesse esistenziali di ‘’Dalla nebbia appare’’.

La parola quindi, in questa prima fase, come limite e possibilità, concentra ed orienta l’indimenticabile, come esperienza del dolore, in quella direzione che partendo dall’ombra produce la luce dell’architettura di ogni componimento, verso il proteiforme della possibilità, filtrando vissuti e vicende nella volontà di possederne gli aspetti categorici, quindi generalmente fruibili.

Il sedimentato processo dalla narrazione poetica evoca la marcata differenza tra psiche e mente che nel processo di induzione di una lettura non solo eseguita ma raggiunta in quella prospettiva di unitarietà, permette la con-fusione tra scoperta e creazione che necessariamente con-fonde l’Io ed il mondo.

Ma tale facoltà risvegliata in quella forma della logica che vede ente e proprietà unificate e non più separate dai modi altri del pensiero, può apparire alla coscienza solo nel darsi dei passaggi tra materia, pensiero, spirito ed anima. L’in sé di questa è crescente senso interno.

La Poesia come linguaggio originario può darsi sempre nel suo s-velamento ed in cui la trasmissibilità è Opera di ricerca interna del senso. Da qui i raccordi circolari dei piani

dell’esistere trovano in tale geometria auto-sostenimento. La ripercorribilità , garantita da un potenziale semantico dai necessari contorni indefiniti e quindi funzionali, permettono la riscoperta del senso, crescente sulle precedenti acquisizioni ri-percepite dalla struttura originaria del linguaggio.

All’interno di tale struttura trascendente il lettore potrà attingere dall’intrinseco sconfinato che affaccia sul Logos, evocandone un’interezza che ‘’sta -per -darsi’’, nel qui ed ora che baricentra.

La ricerca dell’autore prosegue, fino a quella purificazione del linguaggio secondo la poetica di Mallarmè, in cui le parole stesse formano le idee e non viceversa, portando alla luce ‘’ Anima et Animata’’.

Sconoscendo inizialmente Avicenna ed Averroè ma riscontrati dalla prefazione di Hafez Haidar, tra i primi sei esperti al mondo di religioni monoteistiche, Candidato due volte al Nobel, l’autore riesce nel raccoglimento-ispirazione a farli emergere in un tutt’uno armonico con i principali pensatori occidentali, Socrate, Platone ed Aristotele , in un continuo filo poetico unificante per tutta l’opera nella misura stessa dell’attenta prefazione del Maestro Haidar. Quarantacinque componimenti come stati di contatto tra Oriente ed Occidente. Ne segue per costruzione logica che l’opera è anche quindi una forma di Reminiscenza da parte dell’autore.

Ne segue quindi una ripercorribilità degli specifici contenuti religiosi che possono trovare nell’intercapedine ‘’Anima et Animata’’ nuovi punti di partenza ed incontro.

Anima et Animata è quindi un estremo momento di liberazione della Mente inteso anche come modo del Ricordo universale, almeno ambito…

Gli effetti di una discesa da tale posizione trovano riscontro in ‘’Riflessi d’eterno girasole’’, quinta opera in fase di pubblicazione: si vuole qui uno spirito liberato che ritorna al pensiero ed alla materia in un realismo magico discendente che auspica di sintetizzare e sintetizzarsi tra l’ ‘’immaginazione senza fili’’ ed il correlativo oggettivo già noti alla poesia moderna, ma che vedono nel loro ri-combinarsi tale auspicato ritorno nuovo alla vita.

Si descrive alla fine dell’opera un ritorno verso un nuovo ed edulcorato gesto veggente fino alla massima semplicità, densa di arcano. Tale stacco verso l’alto sui precedenti determina un cammino aureo in versi per l’autore, in cui la complessiva ripercorribilità è geometria dello spirito liberato, emulando nell’invisibile ciò che appare nelle galassie come nelle conchiglie.

Ne segue una visione del Divino nella materia ed al di sopra di essa, in una corrispondenza sentitamente unificata dal cammino, il cammino del divenire dell’eterno.


 

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