Giuseppe Rocco - Insignito del Premio Nobel Italia 2025 per l'Economia
- Redazione
- 29 set
- Tempo di lettura: 2 min

Incarichi pregressi
• Vice Segretario generale della Camera di commercio di Bologna sino al 31.1.2007;
• Docente esterno presso l’Università di Bologna, Istituto Economico della Facoltà di Scienze politiche, in qualità di cultore dal 1990 al 2006, di “Istituzioni Economiche Internazionali”;
• Pubblicista iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 1985;
• 650 articoli per 23 testate nazionali; in particolare consulente del Il Resto del Carlino, in materia di Commercio internazionale, dal 1991 al 1995;
• Saggista ed autore di 58 libri scientifici ed economici, in particolare "Manuale di commercio estero" in 14° edizioni e per circa trenta anni (1982-2012) il sillabario per le aziende operanti con l'estero:
• Membro del Consiglio di Amministrazione del Centergross (il maggiore centro all’ingrosso d’Europa) dal 1993 al 2007;
• Membro del Collegio dei periti doganali regionali E. Romagna, per dirimere controverse fra Dogana ed operatori economici dal 1996 al 2000, con specificità sull’Origine della merce;
• Vincitore di 67 premi letterari.
INTRODUZIONE ALL'OPERA DI STUDIO E RICERCA
(La trappola del sistema finanziario)
L'irruenza che caratterizza la vita odierna impone una visione dinamica, in grado di adattarsi alle moderne esplosioni. Nel quadro di gestione dell'economia mondiale contano principalmente due aspetti: l'associazione multietnica degli interventi e l'istituzione di regole base per il rinnovamento. Non può più una Nazione prescindere dalle politiche altrui, poiché sono stati spazzati via i confini e la gestione viene annacquata dalle scelte di tutti. La globalizzazione annienta i piccoli riti e consacra sofisticati meccanismi che sfiorano i cieli di tutti gli Stati.
La crisi degli ultimi anni ha contaminato i popoli e i territori senza possibilità di freni, proprio perché forze interstatuali hanno vanificato le impostazioni locali. L'irruzione di uno scenario composito e non gestibile conferma la necessità di arruolare forze costruttive a raccogliere le molecole buone della globalizzazione e difendere il sistema socio-economico dai virus inquietanti, che negli ultimi tempi hanno regalato tante gravi patologie economiche.
Intanto bisogna trovare la giusta diagnosi, che nella fattispecie va rintracciata nel mercato finanziario e nel suo "tempio" specifico, allocato nella Borsa valori. E' opportuno tenere sotto controllo le speculazioni, sterilizzare gli strumenti della finanza, introdurre correttivi tonificanti, debellare contaminazioni e far ritornare la Borsa alla sua naturale e feconda azione preziosa nell'economia aziendale e bancaria.
Accanto a questo essenziale intervento, va progettato un mosaico di propositi evolutivi nel favorire la produzione manifatturiera nelle zone evitando emigrazioni o esodi; va ricondotta l'industria estrattiva nell'ambito di una progredita ecologia; vanno evitati commerci senza dazi in condizioni dissimili; va rammodernato il trasporto tenendo presente l'inquinamento acustico; va avviato un processo di snellimento e di presenza autorevole dell'Unione europea, senza cancellare le etnie territoriali.


